Jovanotti: doppio platino per Oh, vita!

Il 2018 inizia decisamente alla grande per Jovanotti: a un mese dalla pubblicazione, il nuovo album Oh, vita! ha infatti ottenuto la certificazione del secondo disco di platino per le oltre 100 mila copie vendute.
Buone notizie anche per il primo, omonimo singolo, che a otto settimane dall’uscita si è guadagnato il primo posto nella classifica dei brani più trasmessi dalle radio.

Evoluzioni: il minimalismo per basso e voce di La bocca

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Un progetto all’insegna del minimalismo. Anzi, sarebbe meglio dire dell’essenzialità, perché qualche volta il minimalismo viene confuso con la povertà.

Il progetto di La bocca è invece ricchissimo, di stimoli e di suggestioni.
A dargli forma dal 2013 sono il bassista e cantante Gian Franco Riva e la cantante Alessandra Lancini.
Basso e voce, questa è l’anima di La bocca, a cui vanno talvolta ad aggiungersi apporti diversi (piano Kawai, Wurlitzer, rhodes Mark, melodica Horner, glockenspiel, sintetizzatori, una tromba). Dopo l’esordio con l’album Due, il duo è recentemente tornato con il secondo Lavoro, Evoluzioni, “non da intendersi come trasformazioni o miglioramenti, ma come necessità di sperimentare traiettorie e percorsi differenti, cercando e creando nuove forme e figure. Le corde del basso diventano allora quelle di un’altalena (simbolo scelto per la copertina del disco) per lanciarsi lontano dalla routine quotidiana o per cullarsi sospesi tra sogno e realtà”.
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Otto tracce inedite e due personalissime rivisitazioni
di The killing Moon degli Echo & the Bunnymen e Never Let Me Down Again dei Depeche Mode, per un album che viaggia tra jazz, swing, pop e addirittura dance, senza mai snaturarsi e mantenendosi fedele alla sua natura essenziale. Alla produzione è arrivato Sergio Sgrilli, noto al pubblico per gli sketch comici a Zelig, ma anche musicista, rimasto colpito dal primo lavoro del duo. 

La musica di La bocca vive nei suoi dettagli, nelle pause, nei sussurri e negli abbracci delle voci, nelle vibrazioni nude e ruvide di una corda di basso.

#MUSICANUOVA: Emma, L'isola

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Eccolo, il primo grande colpo sparato dal 2018: il ritorno di Emma con L’isola, singolo che anticipa il suo sesto album di inediti, Essere qui.

Scritto da Roberto Angelini, Gigi Canu e Marco Baroni dei Planet Funk, il brano vanta, tra le altre, la partecipazione di Enrico “Ninja” Matta dei Subsonica alla batteria e Paul Turner dei Jamiroquai al basso.
Con uno spesso tessuto elettronico che rimanda a memorie moroderiane, al primo ascolto il singolo sembra suggerire un bel passo avanti nella ricerca sonora e nei testi.

Roberto Casalino: l'album Errori di felicità esce il 12 gennaio

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Anticipato dal singolo omonimo e da Le mie giornate, in radio dal 5 gennaio, uscirà il 12 gennaio Errori di felicità, il nuovo album di 
Roberto Casalino.

«Nella ricerca della felicità procediamo per tentativi, che chiamiamo “errori” quando ci facciamo male. In realtà sono esperienze che è necessario attraversare. E allora l’errore non viene più vissuto come un fallimento, ma come un’opportunità di crescita. Umana. Emotiva. Interiore.»

Il suono del disco è insieme distorto e acustico e affonda le radici direttamente dal rock anni ‘90 di Nirvana, Smashing Pumpkins e Placebo.
Già autore di brani di successo come Non ti scordar mai di me e L’essenziale, Roberto Casalino è inoltre entrato tra gli otto autori scelti per far parte del cast dell’edizione 2017/2018 di Amici.

#MUSICANUOVA: I Giocattoli, Bill Murray

«Bill Murray è un racconto della costante ed ostinata ricerca della felicità, la quale avviene tramite scenari che si distaccano dall’apparente banalità della vita quotidiana. Scenari lontani e surreali che si traducono in situazioni non tangibili lasciando lo sguardo sul “traguardo della fuga”. Tutto prima o poi diventa routine anche il distaccarsi da quest’ultima. Non siamo quindi in grado di fuggire ed avere una felicità che sia continua.»
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Il singolo fa da anteprima al primo album di I Giocattoli, Machepretendi, in uscita in primavera con la produzione di Carota de Lo Stato Sociale e di Hyppo dei Keaton.
I Giocattoli nascono per puro divertimento a Palermo sul finire del 2016 da un idea di Duilio Scalici e Ernst Mormile, dilettandosi dapprima in cover.
La passione per il video-making li porta presto a realizzare video che nell’immediato raggiungono una buona visibilità e accende in loro la volontà di sfidarsi a scrivere inediti. Nel 2017 entrano a far parte del gruppo anche Chiara Di Trapani e Davide Casciolo, formazione che finalmente li porta a realizzare il primo singolo Sulla Neve, seguito da Il Ragno, il cui video raggiunge e supera in poco tempo i 30 mila stream su Spotify.

Essere qui, il ritorno di Emma è fissato per il 26 gennaio

Il 1 gennaio Emma ha annunciato a sorpresa sui social il suo ritorno discografico con il suo sesto album di inediti, Essere qui, in uscita venerdì 26 gennaio per Universal Music.
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«Mi sono presa il tempo necessario, il mio tempo. Il tempo di fare e di disfare, di suonare e di risuonare, di cantare e di ricantare, il tempo per capire. Il tempo per essere felice. […] Essere qui. Si chiama così questo nuovo album. Perché è già tantissimo esistere e fare ciò che amo di più. Essere qui e avere la possibilità di raccontarmi e di raccontare ed essere scelta e amata da così tante persone, talmente tante che un cuore solo non le può contenere. Essere qui e mostrarlo più che dimostrarlo. Essere qui dove sono sempre stata, su un palco o per la strada seduta su un marciapiede qualunque in un giorno qualunque, guardo l’orizzonte dove tutto inizia per me, senza mai una fine. Essere qui adesso è vostro. In ogni canzone ho messo una parte di me…spero la migliore! Grazie da sempre e per sempre».

La copertina è un’immagine che ritrae Emma per le strade di New York in uno scatto della fotografa Kat Irlin.
L’album sarà anticipato dal nuovo singolo L’isola, disponibile da venerdì 5 gennaio.

BITS-CHART: Le 30 canzoni del 2017 secondo BitsRebel

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Eccole qua, le magnifiche 30 del 2017.
Arrivati a fine anno, fare un bilancio musicale degli ultimi 365 giorni resta un gioco divertente e spietato, a cui anche stavolta non ho voluto sottrarmi nonostante qualche difficoltà. Ovviamente, si tratta di una selezione parziale e soggettiva: questa non è la classifica di vendita o degli streaming registrati o delle visualizzazioni dei video, ma semplicemente la classifica di BitsRebel, stilata con gusto e giudizio totalmente personali.
30 canzoni scelte e ordinate tra quelle pubblicate durante l’anno, tra mainstream e panorama indipendente, nella scena italiana e internazionale, tra singoli e brani rimasti nascosti all’interno degli album.
Ecco allora il 2017 secondo BitsRebel.
Stay Rebel, forever!
30. Lady Gaga, The Cure
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29. Angelo Sava, Merlo
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28. Fabri Fibra, Fenomeno
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27. Pula +, Addio a modo mio
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26. Sophie, It’s Okay To Cry
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25. Fabio Cinti, Amore occasionale
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24. Taylor Swift, Look What You Made Me Do
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23. Samuel, La luna piena
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22. Fiorella Mannoia, Siamo ancora qui
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21. Francesco Gabbani, Occidentali’s Karma
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20. Giso featuring Romina Falconi, Solo sesso

19. Mannarino, Un’estate

18. Francesco Gabbani, Spogliarmi

17. Noemi, Autunno

16. Nina Zilli, Il mio posto qual è

15. L’aura, Il pane e il vino

14. Ilaria Porceddu, Sette cose

13. Brooke Candy, Living Out Loud

12. Amara, Grazie

11. Arca, Piel

10. unòrsominòre., Varsavia
Un’aria greve, nuvolosa e desolante fa da sfondo a questo brano in cui riferimenti storici e letterari si accumulano in un denso flusso di pensieri. Una canzone maestosa che avanza lenta e inesorabile, partorita nell’underground nostrano dalla mente di Emiliano Merlin, celato dallo pseudonimo di unòrsòminòre., e che meriterebbe un posto di riguardo nel moderno cantautorato italiano.

9. Fergie, Love Is Pain
Se ascoltando Love Is Pain avrete (o avete avuto) l’impressione che qualcosa vi suonasse famigliare, non siete proprio fuori strada, perché anche se nei crediti ufficiali non se ne fa menzione la canzone è una sorta di omaggio a Prince. “Il dolore è amore e l’amore è dolore”, canta Fergie, e lo spettacolo è tutto lì, negli occhi e nelle orecchie.

8. Miley Cyrus, Malibu (Lost Frequencies Remix)
Quando il remix fa meglio dell’originale. Il country-rock dell’album version di Malibu mi aveva lasciato un po’ l’amaro in bocca, ma poi tra i remix ufficiali è spuntata fuori questa versione house firmata Lost Frequencies: leggerissima e semplicemente magica.

7. Fabrizio Moro, Pace
Un grido disperato di aiuto, una preghiera levata altissima, e nello stesso tempo un manifesto di intenti e di speranza. Fabrizio Moro ha messo in Pace tutta la carica viscerale di cui è capace, regalandoci un momento di autentico amore. 

6. Christaux, Surreal
Christaux, ovvero Clod, ovvero la metà maschile degli Iori’s Eyes, quest’anno ha pubblicato Ecstasy, un album di pop elettronico dal profilo magniloquente, barocco e liturgico. Tra i momenti più struggenti e paradossalmente più scarni, Surreal si fa strada con la sua melodia disarmante e accecante.

5. Noemi, I miei rimedi
Per il suo nuovo album, in arrivo presumibilmente appena dopo Sanremo, Noemi sembra aver optato per l’elettropop. La sua versione di I miei rimedi dei La Rua (ma inizialmente proposto a lei per Sanremo 2016) ha il graffio giusto per parlare delle disillusioni e degli equivoci con cui troppo spesso ci difendiamo inutilmente dai colpi dell’amore. E il video è una delizia.

4. Baustelle, Amanda Lear
Primo singolo estratto da L’amore e la violenza, Amanda Lear non è semplicemente un omaggio all’icona degli anni ’70 e ’80, ma soprattutto un esempio di pura poesia “bianconiana” con la sua patina di malinconia, il racconto di qualche amore vissuto di sfuggita e un pungente profumo di vita. I Baustelle sono e restano una certezza.

3. Brooke Candy, Volcano
Se il pop ha un volto sporco e cattivo, non può che essere quello di Brooke Candy. Il 2017 sarebbe dovuto essere l’anno del grande salto verso il mainstream, ma i disaccordi con la Sony hanno bloccato l’uscita del suo primo disco. Lei però si è rimessa al lavoro e ha riesumato Volcano, un pezzo che aveva da un po’ nel cassetto: il risultato è una seduzione tra pop elettronico e rap, con un testo che esplode di metafore incandescenti.

2. Romina Falconi, Cadono saponette
Nessuno in Italia sa fare pop come Romina Falconi, mescolando ironia e spietata verità. In Cadono saponette tutto questo è evidente: chi altro avrebbe il coraggio di dirvi che “il pessimismo in amore può far bene”? Eppure sappiamo tutti quanto sia maledettamente vero. Perché almeno una volta tutti ci siamo piegati… alle regole della vita.

1. Miley Cyrus, Younger Now
Diciamolo pure, la svolta country di Miley Cyrus non ha particolarmente convinto il pubblico e Younger Now, il suo ultimo album, ha fatto registrare numeri piuttosto miseri. Resta il fatto che la titletrack è una delle cose che sprizzano più gioia tra quelle sentite quest’anno: un inno al cambiamento e un manifesto di rinnovata giovinezza. Mi è entrata nelle orecchie ad agosto e non ci è mai uscita, marchiando definitivamente il mio 2017.

La playlist dei brani è disponibile a questo link.

Prosegue il tour di Biagio Antonacci: a febbraio in Russia, poi nuove date in Italia

Prosegue con successo il tour di Biagio Antonacci che il 21 dicembre ha fatto tappa a Torino in un Pala Alpitour in delirio per il cantautore.
Partito lo scorso 15 dicembre dal Nelson Mandela Forum di Firenze, il BIAGIO ANTONACCI TOUR 2017 – 2018 ha già registrato molte tappe completamente esaurite.
Raggiungerà per la prima volta anche la Russia: il 12 febbraio a San Pietroburgo (BKZ Oktyabrsky) e il 13 febbraio a Mosca (Crocus Hall).
Il 2 maggio prossimo partirà poi DEDICHE E MANIE TOUR 2018, la tournée che vedrà Biagio Antonacci protagonista ad Acireale (terza data), a Bari (quarta data) e arriverà poi a Milano e a Roma.

Dive spiritose. Ovvero, quando 10 cantanti si divertono con la musica

Siamo abituati a sentirle cantare di grandi amori, struggersi nel dolore o regalarci momenti di folgorante teatralità. Ma le grandi dive italiane sanno anche divertirsi e tra le pieghe della loro discografia hanno infilato almeno una perla di leggerezza. C’è chi come Mina ha dato vita a un inno al colore grigio tra ghirigori vocali e citazioni, chi, come Patty Pravo, ha usato l’ironia per demolire il mito del maschio che non deve chiedere mai, o chi è andata fino in Brasile a prendersi un concentrato di brio, come la Vanoni. Sempre senza perdere la classe, s’intende!
Tra pezzi più o meno noti, una piccola selezione – in ordine allegramente sparso – di momenti di buonumore cantati da dieci autentiche signore della musica.
Mina, Grigio
Difficile trovare un genere o un’atmosfera con cui l’immensa personalità di Mina non si sia confrontata, anche solo per puro diletto. Un esempio è Grigio, autentica dimostrazione di creatività e virtuosismo, un piccolo tesoro nascosto nell’album Leggera del 1997. Un irresistibile divertissement in cui Dante e Modugno si ritrovano citati uno accanto all’altro.

Loretta Goggi, Cibù Cibà
Tra gli episodi più spassosi del repertorio della Goggi va inserita anche questa Cibù Cibà, canzoncina del 1970: la versione originale è opera dei croati Krajac e Kalogjera, mentre il testo italiano porta la firma illustrissima di Paolo Limiti. L’arrangiamento è invece a cura di Paki Canzi, leader dei Nuovi angeli. Nel video, aguzzando bene la vista, si intravedono Mina e Lucio Dalla, seduti alle spalle di Loretta.

Mimì Bertè (Mia Martini), Ed ora che abbiamo litigato
Il testo di questa canzone parla di un litigio, ma l’atmosfera è quanto di più brioso si possa immaginare. Erano infatti i pieni anni ’60 e nelle radio imperava la moda dello yè-yè: un’irriconoscibile Mia Martini muoveva i primissimi passi sulle scene con il nome di Mimì Bertè, facendo sfoggio di un vocino che ben poco ha in comune con il timbro drammatico che l’avrebbe consacrata tra le più indimenticabili interpreti italiane.

Giuni Russo, Illusione
Voce tra le più atipiche e affascinanti, Giuni Russo non ha mai avuto paura di sperimentare, passando da canzoni d’autore, parentesi pop e divagazioni inaspettate. Tra queste non può non essere ricordata Illusione, tragicomico racconto di una serata romantica andata a rotoli, narrato con i toni del melodramma.

Patty Pravo, Seduttori sedati
Anche la diva più enigmatica della canzone italiana ogni tanto sa usare brillantemente l’arma dell’ironia. Una prova tagliante è Seduttori sedati, episodio sornione che tra fumose atmosfere anni ’70 gioca a demolire il mito del maschio conquistatore. La canzone trova spazio tra la sofisticatezza pop-rock dell’album Una donna da sognare del 2000.

Rettore, Donatella
Irriverente e provocatoria, Rettore è stata tra le prime artiste italiane a portare lo ska in classifica. Lo ha fatto con Donatella, giustamente diventato un classicone del suo repertorio: una surreale e caustica richiesta a non chiamarla stramaledettamente Donatella, perché ormai lo sappiamo, Donatella… si è impiccata sul bidet.

Loredana Bertè, Prendi fra le mani la testa
Sarà anche una delle grandi signore del rock nostrano, ma Loredana Bertè sa trovare spazio folleggiare un po’. Lo fa, per esempio, riprendendo un pezzo di Battisti, rivisitandolo in chiave reggae, e infilandoci dentro tutta la sua solita grinta. Con il sorriso. Il risultato è un’interpretazione sprint di Prendi fra le mani la testa.


Dalida, Itsy Bitsy Petit Bikini
Famosa per le sue performance struggenti e teatrali, Dalida con la musica ha saputo anche giocarci, concedendosi a episodi “da ombrellone”. Nel 1960 ha ripreso un pezzo di Brian Hyland e ne ha fatto una spassosissima versione in francese.


Ornella Vanoni, La gente e me
Ornella Vanoni non ha mai tenuto nascosto il suo lato più fanciullesco, così come l’amore per l’universo sonoro brasiliano. Non stupisce quindi che nella sua sterminata discografia ci sia posto anche per una briosa rivisitazione di un pezzo di Caetano Veloso, condita da un testo piccantino.


Raffaella Carrà, Satana
Spensieratezza è da sempre una parola d’ordine nell’universo della Carrà, ma anche la Raffa Nazionale sa sorprendere. Per esempio con una canzone come Satana: se il titolo appare ben poco rassicurante ed è addirittura valso a Raffaella un’accusa di satanismo, il pezzo altro non è se non un episodio allegrotto dedicato a un misterioso uomo dagli occhi blu. Il tutto in salsa latina.

#MUSICANUOVA: Axos, Keith Moon

Faccio il tempo mio come Keith Moon. Un idolo. Un autodidatta che ha appreso dai più grandi – cosi come ho fatto io – diventando uno dei batteristi più forti che la storia abbia mai conosciuto. Da piccolo scrivevo e mia nonna mi diceva di farlo a tempo, perché avrei dato un suono diverso anche alla lettura. Già a otto anni le mie prime poesie acquisivano un ritmo. Non scrivevo per cantare. Scrivevo per colpire. Volevo essere amato per quello. Il ritmo mi ha dato tutto. Il ritmo genera la magia. Il ritmo è fondamentale nei riti”.
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Keith Moon è il primo estratto del nuovo lavoro di Andrea Molteni, in arte Axos, Anima mea, il primo per Machete Empire Records, uscito in digitale il 15 dicembre.

Sei brani nuovi che riflettono le sfumature di un anno di lavoro, quello che Axos ha svolto fianco a fianco al team Machete, in particolare al direttore artistico del progetto, Slait, insieme ai collaboratori personali del rapper milanese, Pitto e Frankindeed.
La produzione musicale di Keith Moon è di SIXPM e Blanco, il video è diretto da Maddalena Beretta e Paolo Novarese.